Schiva l’oliva

 

Schiva l’oliva piccolo laboratorio di decrescita personale per viaggiare in tempi d’incertezza e far pace con sé stessə

Tre incontri a cura di Mavi Gianni

Il detto milanese “Schiva l’oliva” ha origine dal colore del carro che trasportava i prigionieri in carcere, rappresentando una prigionia imminente.

“Schiva l’oliva” parte da questa immagine per condividere un percorso che aiuti le persone a liberarsi dalle prigioni che essə stessə costruiscono: pensieri limitanti, abitudini che intrappolano, pesi emotivi. Un percorso di decrescita personale per far pace con sé stessə, eliminando ciò che ci impedisce di vivere in modo autentico e leggero.

Le tappe del laboratorio:

1° incontro >Le allegre rinunce: l’idea delle “rinunce” è spesso percepita con una connotazione negativa, ma se aggiungiamo il termine “allegre” la rinuncia diventa un atto di liberazione e leggerezza.In questo primo incontro, ci concentreremo su ciò che ci tiene prigionierə, su come possiamo lasciarlo andare con nonchalance.

2° incontro > Il bagaglio a mano: una volta tolto il superfluo, osserviamo cosa rimane e decidiamo cosa mettere in valigia accertandosi che sia di peso e dimensioni adatte al nostro nostro viaggio di decrescita personale.

3° incontro > “Il raccolto”: celebriamo il percorso fatto raccogliendo i frutti della nostra liberazione, identificando i piccoli cambiamenti concreti da implementare nella propria vita.

Date degli incontri:

– Sabato 12 ottobre

– Sabato 9 novembre

– Sabato 7 dicembre

Orario: dalle 10:00 alle 13:00

Centro Civico Borgatti, Via Marco Polo 51, Bologna

Modalità di partecipazione: Il laboratorio è regolato dall’ “economia del dono”.

Cos’è l’economia del dono?

Si basa sul principio che il valore di ciò che riceviamo non è stabilito da un prezzo fisso, ma dalla relazione di reciprocità tra chi dona e chi riceve. In questo contesto, il laboratorio è offerto senza un costo stabilito. Le persone sono invitate a contribuire liberamente, in base a quanto hanno ricevuto e alle loro possibilità. Il dono può essere non solo economico, ma anche in forma di tempo, risorse, competenze o sostegno reciproco. Questo modello promuove una cultura di condivisione e supporto. Ogni partecipante contribuisce secondo le proprie possibilità, mantenendo l’equilibrio tra dare e ricevere in modo sostenibile e consapevole.

contatti per iscrizioni : Zoè Teatri – mail : info@zoeteatri.it – cell 331.122.88.89

con il patrocinio del Comune di Bologna, Quartiere Navile (progetto : improschool – la gestione dell’imprevisto)


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